LinkedIn Ads: tre errori da evitare nelle proprie campagne

Avere una pagina LinkedIn aziendale è un primo passo importante per raggiungere un pubblico di professionisti, specie se la propria proposta è di prodotti e servizi B2B. Anche sul social professionale di casa Microsoft, però, i contenuti organici hanno perso efficacia nel tempo e contano oggi visualizzazioni e tassi di engagement molti ridotti. Il consiglio è, così, di integrare la propria strategia di contenuti con una strategia di LinkedIn Ads per aziende. Il sistema di raccolta pubblicitaria di LinkedIn funziona in maniera piuttosto simile a quelli delle altre piattaforme social: va selezionata la tipologia di campagna che si intende condurre, impostato un target da raggiungere con i propri annunci e un budget massimo per farlo. Alcuni semplici accorgimenti aiutano a evitare gli errori più fatali per le campagne LinkedIn Ads.

Gli errori più fatali per la riuscita delle campagne LinkedIn Ads e come evitarli

Per la buona riuscita della pubblicità su LinkedIn occorre innanzitutto evitare di impostare un target troppo ristretto. Si potrebbe essere tentati a farlo dalla disponibilità sulla piattaforma di un gran numero di informazioni rilevanti sugli utenti come in che ambito lavorano, che mansione ricoprono, se sono in cerca o meno di una nuova occupazione. Sono dati che, sfruttati per le proprie campagne LinkedIn Ads, potenzialmente potrebbero assicurare lead più qualificati. Il numero di iscritti a LinkedIn e soprattutto quello di utenti che usano attivamente LinkedIn è, però, decisamente inferiore rispetto a quello delle piattaforme più generaliste: selezionare un target molto piccolo e definito, all’interno di un pubblico che è già di per sé ridotto, può portare al risultato opposto rispetto a quello sperato e cioè a far fallire la campagna.

Altro errore fatale da evitare nelle proprie campagne LinkedIn è impostare un budget troppo basso. Il costo per click (CPC) delle campagne LinkedIn è mediamente più alto infatti rispetto a quello delle altre piattaforme per ragioni che hanno a che vedere con la stessa possibilità, a cui già si accennava, di raggiungere target più profilati e di conseguenza assicurarsi un tasso di click sugli annunci più alto rispetto alla media. Gli addetti ai lavori hanno stimato che in Italia si spende in media 2.34 euro a click – su Facebook, solo per fare un esempio, la media per le campagne business è invece di circa 1.22 euro a click. Se il budget giornaliero o mensile impostato per le campagne LinkedIn è troppo basso, quindi, non si rischia solo di non riuscire a ottenere i risultati desiderati ma soprattutto che le stesse non partano affatto perché il sistema è predisposto per scongiurare che si sfori rispetto al budget.

Gli alti costi delle campagne LinkedIn suggeriscono di riservarle a obiettivi altamente strategici per l’azienda, come pubblicizzare il lancio di un nuovo applicativo per la contabilità o una vacancy per cui si stentano a trovare candidati idonei. Un altro errore da evitare è, insomma, iniziare a investire in LinkedIn Ads senza avere una strategia ben precisa ed essersi assicurati che la stessa sia coerente con le priorità e gli obiettivi di business della propria azienda. Avendo una visione chiara è più facile, per altro, impostare format e tempistiche adeguate per la propria campagna LinkedIn.